Antonio Lattanzi 1865 - 1958
Antonio Lattanzi nacque a San Vito Chietino (Ch) il 12-06-1865 da Domenico Lattanzi, di professione guardia doganale e Maria Giuseppa Poliandri. Imprenditore dalla mente eclettica diede inizio a una miriade di attività di produzione, ma soprattutto di commercio fra cui appunto anche l'attività vinicola. Dal suo quaderno dei conti risulta che vendesse vino sfuso al minuto già dal 1894, ma le prime transazioni importanti sono del 1899. Allora il vino nelle botti si trasportava sui carretti trainati da buoi fino alla stazione ferroviaria dove una squadra di facchini provvedeva a caricarlo sui vagoni. Dopo qualche tempo la ditta decise di dotarsi di vagoni ferroviari di proprietà. Un encomio scritto evidentemente per la stampa locale di lui ci dice: |
|
" Antonio Lattanzi, da umili origini, mercè il lavoro continuo, tenace e improntato a intelligenza, metodo, onestà, ha saputo dare al commercio dei vini, dei mosti, delle uve da tavolo e delle marmellate (le "cotognate" N.d.r.), frutte ed ortaggi sia nella regione abruzzese che altrove, un grande impulso. Egli tratta questo commercio da oltre trenta anni e si è distinto sempre per aver fornito sui mercati esteri e nazionali qualità ottime di prodotto, tanto da meritare vivi elogi da quanti si sono serviti da lui, ed anche la stampa se n’è spesso occupata con simpatia. |
Stazione ferroviaria di Giulianova all'epoca |
Per il continuo incremento del commercio dei vini, egli ha creato una florida azienda, la quale dispone fra l’altro, di appositi serbatoi che circolano sulle Ferrovie dello Stato con la ditta “ Antonio Lattanzi & Figli”.Ma ciò che distingue Antonio Lattanzi da tanti altri è la grande onestà in ogni ordini e impegni e tutti quelli che hanno ceduti i loro prodotti a lui, sono stati sempre pagati con puntualità ed esattezza, cosa veramente rara in questi tempi.Oltre a ciò egli gode, in ogni ceto di persone a Giulianova e fuori, di stima e considerazione ed è trattato con meritata deferenza da paesani e forestieri." |
|
Fra le altre attività di cui si rese protagonista si possono annoverare quella della cattura della selvaggina, che poi vendeva con gran profitto al conte Stanislao Grabinsky di Bologna, l'apertura di una delle prime rivendite di "privative" a Giulianova nel marzo del 1910, dove poi sembra che vendesse un po' di tutto, la gestione di alcuni casotti per i bagnanti nel periodo estivo presso lo stabilimento balneare "Venere", e altre attività di gestione svolte con soci diversi. Tutte attività che da un certo momento in poi cominciò a gestire per il tramite dei suoi numerosi figlioli, Domenico in primis. Agli inizi del 1900 acquista un appezzamento di terreno in Giulianova Borgo Marina dove nel 1920 costruisce il fabbricato, che allora sorgeva in una zona quasi deserta oggi non più, e che costituisce ancor oggi lo stabilimento enologico di produzione. Originariamente era stato concepito come albergo, con otto ampie camere, ma nonostante fosse già stata realizzata la pavimentazione per ciascuna camera, il progetto non fu mai portato a termine.
|
Il quaderno dei conti di Antonio (vendita di vino a Giuseppe Paci di Castellamare Adriatica, l'attuale Pescara)
|
Il fabbricato a corpo unico cominciò ad essere utilizzato come locale di stoccaggio dei vini. Furono sistemate due ampie file di botti in legno rilevate da una vecchia birreria di Avezzano, una delle quali è sopravvissuta all'aggiornamento tecnologico. Ancora una volta a lui dobbiamo quel poco che sappiamo circa le origini della nostra famiglia. Per vincere una disputa insorta con un socio in affari, infatti, commissionò ad un esperto una ricerca genealogica da cui venne fuori che la famiglia "Lattanzi" , antica e nobile, aveva le proprie origini nella città di Velletri (Rm). Ebbe fra i suoi antenati tre cardinali e un ufficiale delle truppe pontificie, il generale Giuseppe Lattanzi. (albero genealogico) Antonio Lattanzi è morto il 13 dicembre del 1958 alla veneranda età di 93 anni. C'è ancora un po' di suo nel nostro modo di lavorare. Nel 1990, per iniziativa di suo nipote Giorgio Tanzi, abbiamo fatto la prima cena-incontro fra tutti i nipoti di Antonio . Tra i presenti c'erano anche gli unici due superstiti dei suoi dieci figli: Pietro e Teresa. Alcune foto ricordo della cena |